Iniziamo la corsa per un futuro più equo ed inclusivo!
Quando abbiamo iniziato, Pink Coin! era solo un’idea su carta: volevamo raccontare il gender pay gap in modo interattivo e immediato. La corsa tra uomo e donna è stata la metafora perfetta, ma trasformarla in un gioco è stata una sfida.
Non sapevamo programmare, e scrivere il codice è stato un incubo fatto di crash continui e tutorial infiniti. Anche la modellazione 3D dei personaggi ci ha messo alla prova: volevamo che la protagonista fosse rappresentativa senza cadere in stereotipi.

I bonus e malus? Ore di test per trovare colori e forme che trasmettessero il messaggio nel modo giusto.
All’open day l’emozione era alle stelle. Vedere le reazioni del pubblico chi si divertiva, chi si arrabbiava per un malus è stata la conferma che il nostro gioco funzionava. E la nostra monetina in 3D, pensata per il carrello della spesa, ha reso il messaggio ancora più tangibile.
Abbiamo imparato tanto, tra errori e successi, e speriamo che Pink Coin! lasci il segno in chi lo gioca. Perché il cambiamento inizia anche da un semplice gioco.
Giorno 1: Siamo arrivate in ISIA, è un giorno importante, oggi la professoressa ci avrebbe dato il brief d’esame. Chissà cosa sarà!
Poche ore dopo: Un videogioco?! Siamo seri?
Gabriella: Ho sempre sognato di fare un videogioco!
Silvia: Ma sì che ci vuole! Sì può fare!
Giulia: Ma voi siete matte…
Sara: No ragazze, chi lo sa fare un videogioco?

Giorno 8: È ora di mettersi al lavoro! Iniziamo a pensare qualcosa… Da dove partiamo? Cosa facciamo? Brainstorming!

Silvia: E anche oggi abbiamo lavorato!
Giulia: Ottimo! Ci dovremmo essere
Sara: Si ragazze ma questo è solo l’inizio
Gabriella: Ma dai, almeno abbiamo iniziato
Giorno 21: Dopo centinaia di articoli, milioni di pagine web, profili Instagram e infinite ricerche, oggi si chiude la nostra fase di studio.
Sara: Il tema, ce l’abbiamo
Silvia: I macro obiettivi, definiti
Giulia: Il target, trovato!
Gabriella: E il tono di voce, scelto
Giorno 29: È arrivato il momento di definire l’idea progettuale, cosa vogliamo comunicare? Quali sono i nostri obiettivi?
“ L’obiettivo è promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione della problematica, incoraggiando il cambiamento necessario per raggiungere l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. “
Giorno 32: Sedute tutte intorno allo stesso tavolo, colmo di fogli, pennarelli, post-it e tanta buona volontà siamo diventate i giudici di noi stesse, indossando sei cappelli colorati.

Giulia: Beh…ci siamo, che manca?!
Sara: Praticamente TUTTO!
Silvia: Cominciamo dalla parte grafica?!
Gabriella: Un passo alla volta! Stiamo calme!
Giorno 36: Determinate ed entusiaste, apriamo i nostri pc, era il momento di dare vita a tutte le nostre parole, a tutti i nostri scarabocchi, a tutte le nostre idee, finalmente iniziavamo a “sporcaci le mani”.
Gabriella: Strutturiamo il gioco
Sara: Come si deve giocare???
Giulia: Qualcosa di veloce…
Silvia: Se facessimo un endless run?!

Giorno 43: Tra centinaia di gruppi, migliaia di video, milioni di blog, era giunto il momento di cominciare a programmare lo scheletro di Pink Coin! Siamo partite entusiaste, passando per momenti di sconforto, giorni di disperazione, ore di ansia e paura di non essere in grado, per arrivare ad essere soddisfatte.
Giorno 54: Il tempo ci stava mettendo a dura prova…programmare un videogioco, non era poi così semplice come volevano farci credere! Ci mancava anche tutta la parte grafica da definire…Tic Tac… Tic Tac…il tempo scorreva e la nostra ansia cresceva!
Dopo svariate ricerche (e dopo tantissime prove!) per trovare la giusta palette e le giuste forme, che comunicassero il nostro obiettivo in modo chiaro e immediato, abbiamo dato vita a quella che sarebbe diventata l’identità visiva del nostro gioco. Finalmente il nostro progetto cominciava a prendere forma, la sua identità era definita, il nome, i colori, le forme, la struttura…questo è stato il punto in cui “il gioco si faceva duro, e le dure cominciavano a giocare”!
Giorno 71: Tic Tac…Tic Tac..
Nel frattempo che lavoravamo al gioco, dovevamo occuparci anche del character design, armate di tanta pazienza cominciamo a modellare i nostri personaggi. Come devono essere? Cosa devono rappresentare? Devono CORRERE!
Un pò come noi, che correvamo contro il tempo che scorreva inesorabile…
Pazienza, ansia, notti insonni ed occhiaie hanno portato i loro frutti. Abbiamo plasmato e modellato i nostri personaggi, gli abbiamo dato vita animandoli e li abbiamo amati, subito! Anche se la strada era molto lunga, eravamo felici e lo sapevamo!
VIDEO ANIMAZIONE PG
Silvia: Cavolo…non ci credo!
Gabriella: Ce l’abbiamo fatta!
Silvia & Gabriella: SI MUOVE!!!
Giorno 73: Eravamo veramente tanto entusiaste del nostro progetto, stava prendendo forma in tutte le sue parti. Ci siamo dedicate anima e cuore a definire anche i più piccoli particolari, volevamo che tutto fosse perfetto e che lasciasse fisicamente un segno in tutti coloro che giocavano a Pink Coin!
Niente ci avrebbe rese più orgogliose ed ecco che nascono le nostre Coin! Pensate, modellate, stampate, verniciate e provate. E no, la tecnologia non tifava per noi! Dopo diversi errori di stampa, problemi con la stampante e crisi di nervi, siamo riuscite ad ottenere esattamente ciò che avevamo pensato, grazie anche all’aiuto di qualche collega più esperto…!
Giorno 100: Mancano una manciata di giorni all’openday, che diventa il palco del nostro ambizioso progetto. Cavolo un videogioco…e chi lo avrebbe mai immaginato?!
C’erano ancora tantissime cose da fare, programmazione da terminare, grafiche da sistemare, presentazione da realizzare, manifesto da stampare…OMG!
Giulia: Sì, tutto molto bello…ma… il gioco?!
Gabriella: Calma! Ci mancano ancora 15 giorni…
Sara: Non è finito?! Io ve lo avevo detto!
Silvia: Noi pensiamo al gioco, voi alle stampe.
Ma siamo donne, e alla fine abbiamo fatto tutto, gioco compreso!
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