Ciao, sono Riccardo Ferrari, un Multimedia Designer nato e cresciuto in Abruzzo. Amo l’arte, la tecnologia, il calcio, il cinema, Twin Peaks, il design svizzero e il brutalismo.
Su di me
Ho scelto di dedicarmi al mondo del multimedia design con l’obiettivo di aiutare le persone a comunicare e tirar fuori la loro voce in modo consapevole.
Mi sono approcciato per la prima volta al mondo del design quando frequentavo il liceo. Infatti, in quel periodo ho coltivato la passione per la grafica e il video editing (una passione che nacque ancora prima) ed ho realizzato i primi poster per la mia band e i miei primi cortometraggi.
Sono un cinefilo e attualmente lavoro anche nel piccolo cinema del mio paese. Inoltre coltivo la passione per la musica, suono la batteria e la chitarra nella mia band.
I miei servizi
Branding
Strategia e posizionamento |
Sistemi di identità visiva |
Naming |
Logotipo e marchio |
Immagine coordinata |
Brand guidelines |
Design e Comunicazione
Art direction |
Gestione social |
Videomaking |
Fotografia |
Motion graphic |
Editoria e stampa |
Packaging e prodotto |
Rendering |
Modellazione 3D |
Volantini e flyer |
Brochure |
Riviste e cataloghi |
Copywriting |
Advertising |
Impaginazione |
Web Design
Siti web |
HTML e CSS |
System design |
UI/UX Design |
Workflow
1. Studio
Briefing con il cliente |
Obiettivi progettuali |
Studio del target |
Ricerca del competitor |
2. Penso
Faccio crescere un’idea |
Strategia |
Progetto l’idea |
3. Creo
Sviluppo |
Consegno |
Portfolio
Progetti realizzati nei corsi di Comunicazione per gli Spazi Espositivi e Strumenti e Tecniche della Comunicazione Multimediale
Ricerca
Phishing e Revenge Porn
All’inizio del corso abbiamo fatto molta ricerca, riuscendo a scovare dei punti di interesse tra tutti i membri del gruppo. Alla fine i temi cardine su cui Nova Voluptas ha posto le proprie basi sono stati il phishing e il revenge porn. Queste ricerche sono state utilizzate come mezzo di comunicazione di Nova Voluptas, sulla pagina Instagram di Visiona.
Reference
https://www.agi.it/innovazione/computer_virus_asta-5585953/news/2019-06-04/
Deepfake
Che cos’è il DeepFake?
Il deepfake è una tecnica per la sintesi dell’immagine umana basata sull’intelligenza artificiale,che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare, in modo estremamente realistico, foto, video, caratteristiche e movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce. Tutto questo avviene tramite una tecnica di apprendimento automatico, conosciuta come rete antagonista generativa. Il deepfake viene generalmente utilizzato per creare falsi video pornografici (revenge porn), fake news, cyberbullismo, truffe o anche satira.
La parola deepfake è un neologismo nato dalla fusione dei termini “fake” (falso) e “deep learning”, una particolare tecnologia AI. Le tecniche usate dai deepfake sono simili a quelle delle varie app con cui ci si può divertire a modificare la morfologia del volto, a invecchiarlo, a fargli cambiare sesso, ecc..
La materia di partenza sono sempre i veri volti, i veri corpi e le vere voci delle persone, trasformati però in “falsi” digitali.
Quella realizzata con i deepfake è una forma particolarmente grave di furto di identità. Le persone che compaiono in un deepfake a loro insaputa non solo subiscono una perdita di controllo sulla loro immagine, ma sono private anche del controllo sulle loro idee e sui loro pensieri, che possono essere travisati in base ai discorsi e ai comportamenti falsi che esprimono nei video.
Le persone presenti nei deepfake potrebbero, inoltre, essere rappresentate in luoghi o contesti o con persone che non hanno mai frequentato o che non frequenteranno mai, oppure in situazioni compromettenti.
In sostanza, quindi, un deepfake può ricostruire contesti e situazioni mai effettivamente avvenuti e, se ciò non è voluto dai diretti interessati, può rappresentare una grave minaccia per la riservatezza e la dignità delle persone.
Deepnude
Sono particolari tipologie di deepfake, nei quali, persone ignare, possono essere rappresentate nude, in pose discinte, situazioni compromettenti (ad esempio, a letto con presunti amanti), o addirittura in contesti pornografici.
Con la tecnologia del deepnude, infatti, i visi delle persone possono essere “innestati”, utilizzando appositi software, sui corpi di altri soggetti, nudi o impegnati in pose o atti di natura esplicitamente sessuale. E’ anche possibile prendere immagini di corpi vestiti e “spogliarli”, ricostruendo l’aspetto che avrebbe il corpo sotto gli indumenti e creando immagini alternativamente realistiche.
Inizialmente il fenomeno ha coinvolto personaggi famosi allo scopo di screditarli o ricattarli. Ma negli ultimi tempi, con la diffusione sempre maggiore di software che utilizzano questa tecnologia, il rischio coinvolge anche persone comuni, le quali possono diventare oggetto di azioni psicologicamente e socialmente dannose. Come, ad esempio, il “revenge porn”, cioè la condivisione online, a scopo di ricatto, denigrazione o vendetta, da parte di ex partner, amanti o spasimanti respinti, di foto e video a contenuto sessuale o addirittura pornografico che, nel caso delle deepnude, sono ovviamente falsi.
Esempio App
FakeApp: l’app permette agli utenti di creare facilmente e di condividere video con volti scambiabili. L’app utilizza una rete neurale artificiale e la potenza del processore grafico e dai tre ai quattro gigabyte di memoria per generare il video fake. Per informazioni dettagliate, il programma necessita di parecchio materiale visivo raffigurante la persona “vittima”, in modo da apprendere quali aspetti dell’immagine dovrebbero essere cambiati, in base alle espressioni, usando un algoritmo di deeplearning basato su sequenze di video ed immagini.
Il software utilizza la struttura AI TensorFlow di Google, la quale, oltre al resto, era già stata usata per il programma DeepDream. Vi sono anche alternative open source al programma originale FakeApp, come DeepFaceLab, FaceSwap e myFakeApp.
Reference
https://www.vice.com/it/article/ywyxex/video-deepfake-mark-zuckerberg-instagram-filtri
https://leganerd.com/2019/05/12/un-museo-ha-utilizzato-deepfake-per-resuscitare-salvador-dali/
https://epfl-pavilions.ch/exhibitions/deep-fakes-art-and-its-double
https://www.macitynet.it/la-voce-di-andy-warhol-creata-con-lintelligenza-artificiale/
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