L’opera è composta da più video proiettati e mappati sulla parete dall’atrio di ingresso dell’ISIA di Pescara, ognuno dei quali espone una figura retorica, e accompagnati da una traccia audio looppata in asincrono con le immagini.
I contenuti proposti nei video cercano di evocare un transfer emotivo nel fruitore: i volti che mirano al futuro vengono coperti; la bocca staccata dal volto che parla e pronuncia parole di denuncia; il dettaglio dell’occhio che si chiude perché non può vedere; l’orecchio che ode separato dal volto; gli occhi che si aprono e cercano lo sguardo.
Le immagini sono in bianco e nero per creare un senso di drammaticità, ad eccezione di alcuni dettagli che sono invece esaltati dai colori: come le parole che alternano le immagini o alcune parti del volto per creare contrasto e maggiore leggibilità dell’opera.
A rimarcare il senso di smarrimento le parole di denuncia che tendono ad esplicitare le problematiche del comparto AFAM sono riprodotte acusticamente con dei filtri distorsione, cosi da far immedesimare ancora di più lo spettatore, e cercare di spingerlo alla riflessione sulle questioni proposte nella mostra evento PRESENZA.
Studenti: Asia Cavuto, Chiara Lepore, Giacomo Ricci,
Ilaria Marinucci, Nicolò Colombaro, Stefano Colucci